Segretariato Missioni Estere Cappuccini Puglia Onlus

Con gli occhi del cuore

Missione Albania - Eleonora Vero

Il desiderio di missione in me c'è sempre stato! Ho sempre avvertito che nel mio percorso di conversione mancava qualcosa e che questo desiderio riemergeva ogni qualvolta mi relazionavo con qualcuno che di missioni ne aveva fatte tante.

Poi un giorno ho colto la sfida che mi ha lanciato un frate "Tu, parli, parli ma non parti mai!".

Allora come un atleta ho cercato di saltare gli ostacoli che io mettevo tra me e il Viaggio: la mia famiglia (i miei 3 figli ,mio marito) e il pensiero di chi mi avrebbe giudicata una mamma superficiale che lascia per una settimana la famiglia e parte per chissà dove a fare chissà che. Colgo l'occasione della venuta a Scorrano di fra Antonio e ancora titubante gli dico: io quest'anno voglio partire, il mio sogno, il Mozambico, è troppo lontano:comincio dall'Albania.

Mi faccio prendere dell'entusiasmo e trascino con me anche Paola un'infermiera mia coetanea anche lei sposata con due figli e Adriana una studentessa che coltivava in lei il sogno della missione senza che nessuno lo sapesse.

Creiamo su whatsapp un gruppo," Dukagjin :il viaggio", attraverso il quale ci comunichiamo le nostre ansie ,le nostre preoccupazioni e cominciamo a fare un elenco di quello che noi credevamo fosse essenziale portare in valigia.

L'11 luglio al porto di Bari incontriamo i nostri compagni di viaggio: Mimmo, Sante, Arcangela, Paola, Domenico (emeriti sconosciuti) e fra Antonio. Ci imbarchiamo e da buone Salentine subito condividiamo la nostra cena. Noi siamo
fatte così!

Arriviamo a Scutari compriamo i viveri che noi pensiamo siano sufficienti per una settimana,  saliamo su un pulmino che in
Italia di certo avremmo rottamato e affidando  le nostre vite prima alla Mamma Celeste e poi ad uno sconosciuto ci dirigiamo verso
Dukagjin.

Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è indescrivibile !" Con indicibile spontaneità penso:" Ovunque il guardo giro immenso Dio TI vedo" questo verso  più di ogni altro si addice per descrivere le meraviglie che sfilano davanti ai nostri occhi appannati dalle lacrime. Gli occhi di chi vive per la prima volta questa straordinaria esperienza nella terra delle Aquile!

Si , è vero, ci era stata preannunciata come un'esperienza estrema: strade strette e tortuose che costeggiavano strapiombi mozzafiato (ed era vero), sistemazione essenziale che avrebbe messo a dura prova il nostro poco spirito di adattamento (verissimo), molti scommettevano sulla nostra incapacità di resistere lontane dai comfort. ...eppure...Noi..   dopo una settimana siamo tornate! E a chi mi chiedeva curioso :"Come è andata?  Cosa mi racconti?" Io non esitavo nella risposta : "Dukagjin non si può raccontare, Dukagjin  si deve vivere" , ma lo si deve fare nell'ottica francescana che è "dando che si riceve"!

E.... dopo una settimana il cui unico rumore al risveglio era quello del fiume che scorreva inesorabile nel suo letto, delle rondini che si affannavano a costruire il loro nido, dei topi che di sera uscivano dalla loro tana in cerca di qualcosa  da mangiare,  delle mucche che venivano a pascolare intorno alla chiesa senza chiedere il permesso a nessuno.....ci siamo rese conto che è vero!!!! A Dukagjin "tutto sta"! Sta la natura incontaminata, sta l'immensità del creato e stanno tanti bambini felici che sorridono alla vita nonostante tutto! Qui sta l'essenziale! Non quello che noi avevamo portato in valigia! Qui ci sono i Valori  Veri! Qui nascono le vere relazioni! Qui c'è la condivisione! Qui tutti sono fratelli.Qui c'è l'amore. Dukagjin fa cadere ogni barriera, ogni difesa, ogni calcolo e il donarsi diventa incondizionato,  totale, fluisce gioioso ,spontaneo e liberatorio.

Ci si libera dall'ansia delle proprie insicurezze ed è un lasciarsi andare continuo verso l'altro verso chi forse ha solo bisogno di Relazioni. A DUKAGJIN SI GUARDA L'ALTRO CON GLI OCCHI DEL CUORE.
Falaminderit Frà Antonio!

Eleonora Vero

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