Il potere dei segni
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Che segni forti sono capaci di porre i cattolici albanesi! O adulti o bambini non fa troppa differenza: sono abituati a dirigere al Signore dei segnali eloquenti. Ho visto un bambino che, anziché scappare via al termine delle attività catechistiche, già oltrepassato il cancello della parrocchia di Hajmel, si è rivolto verso la chiesa, ha fatto una genuflessione e un segno di croce. Salutava la chiesa dei muri, per salutare lo Sposo della sua comunità. Forse per abitudine, o perché così vede che fa la sua mamma. Magari nessuno finora gli ha spiegato il senso di questo saluto. Ma sarebbe bello pensare e offrire una catechesi che valorizzi e recuperi tutte queste sane tradizioni.
Fra Pier Giorgio Taneburgo